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L’opportunità per gli installatori: WallMall per la ripresa
Il mondo del lavoro sta subendo una forte crisi a causa del Coronavirus. Questo naturalmente riguarda anche il settore degli installatori, per un duplice motivo: da una parte le restrizioni e le chiusure imposte dal Governo per far fronte alla pandemia, dall’altra il comprensibile timore degli utenti, che preferiscono spesso evitare di farsi fare lavori in casa per non dover ospitare estranei.
In questa fase in cui il dramma del Covid19 pare avviarsi verso una risoluzione, e gli utenti sono stimolati all’acquisto grazie alla proroga della validità dei bonus per la ristrutturazione della casa e l’acquisto dell’antifurto, WallMall ha deciso di schierarsi al fianco degli installatori.
È infatti in partenza un nuovo progetto, attraverso il quale WallMall si impegna a supportare gli installatori e tutti i professionisti del settore attraverso un grosso investimento. Il progetto ha due scopi fondamentali: offrire una vetrina sul web agli operatori di tutta Italia, e contribuire alla nascita di nuove figure professionali qualificate.
Gli installatori presenti sul mercato nazionale avranno infatti a disposizione una vetrina online nella quale offrire i propri servizi. Sul sito WallMall, inoltre, l’utente troverà l’elenco degli installatori della propria zona, potendo così scegliere se acquistare solamente i prodotti o anche il servizio di installazione offerto da un professionista della nostra rete.
Coloro che invece hanno competenze specifiche ma non fanno ancora parte del mercato, riceveranno la formazione ed i consigli necessari per la nascita della loro azienda. Successivamente, una volta concluso il percorso, anche queste nuove figure professionali saranno incluse nella rete nazionale degli installatori WallMall.
La selezione verrà effettuata attraverso un colloquio conoscitivo con i responsabili WallMall e la valutazione della popolosità della zona di riferimento.
La data di inizio del progetto sarà comunicata a breve sul sito WallMall: non perderti le nostre news!
Frequenze e codifiche dei telecomandi per cancello automatico
Da oltre 30 anni l’utilizzo di comandi a distanza si è diffuso per l’automazione civile, in particolar modo per l’apertura di cancelli, serrande e bascule. Naturalmente la tecnologia si è evoluta nel corso dei decenni. Nello specifico sono due i fattori che permettono il funzionamento di questi radiocomandi: le frequenze utilizzate e le modalità di codifica delle frequenze stesse.
I primi sistemi operavano attraverso le basse frequenze, comprese tra i 27 e i 41 MHz, finché non sono stati sostituiti dai sistemi definiti a frequenza libera, che operavano invece ad alta frequenza (260-350 MHz). Vi è una differenza sostanziale tra le due tipologie, ovvero l’ingombro. Quelli a bassa frequenza, infatti, avevano bisogno di antenne in ferrite avvolte e batterie di circa 9V. I sistemi che funzionano ad alta frequenza, invece, non necessitano di questi elementi di grosse dimensioni, ed hanno permesso, quindi, la diffusione dei prodotti tascabili in uso anche oggi.
Diversamente da quanto accadeva in precedenza, attualmente la scelta delle frequenze da utilizzare è vincolata dalle normative europee in materia. Si è arrivati così all’uso di quattro frequenze, due basse (40, 665 MHz e 40,685 MHz) e due alte (433,92 e 868,35 MHz), mentre quelle comprese tra i 260 ed i 350 MHz sono oggi proibite. Esistono inoltre due canali in deroga rispetto a queste frequenze, diversi per ogni Paese Europeo.
L’unica frequenza quarzata omologata è quella a 40.685 MHz, anche se in Italia sono ancora in vendita ricambi che ne utilizzano altre, in attesa che i vecchi sistemi si esauriscano e vengano sostituiti dalle nuove tecnologie. I telecomandi quarzati sono quelli che contengono un quarzo al loro interno, sulla cui testa è indicata la frequenza sulla quale lavora.
Nel nostro Paese vengono utilizzate le alte frequenze, ovvero 433,92 e 868,35 MHz, oltre ai due canali in deroga rispettivamente a 30,875 MHz e 30,900 MHz.
Anche i sistemi di codifica presentano caratteristiche differenti, in base soprattutto al periodo di produzione. Esistono infatti i radiocomandi a codice fisso e quelli definiti rolling code, ovvero a codice variabile. La differenza è proprio questa: mentre per quelli a codice fisso il collegamento con la ricevente dipende sempre dallo stesso codice, quelli rolling code generano un codice sempre diverso, essendo in questo modo più sicuri poiché ovviamente più difficili da clonare per scopi illeciti. Questo però incide anche sulle modalità di clonazione del telecomando per l’utente proprietario: i radiocomandi rolling code richiedono infatti anche un intervento sulla ricevente per essere copiati, poiché quest’ultima deve riconoscere e memorizzare ogni singolo dispositivo operante con essa. La variazione del codice, inoltre, è data da un algoritmo matematico. Questo implica che, la duplicazione di questo tipo di telecomandi, non consiste nella copia di un codice, ma di un sistema di regole matematiche, variabili in base al singolo modello.
Gli italiani giovani hanno più paura
Censis: 2° Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia
Gli italiani hanno paura. Lo dice il Censis nel suo secondo rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia pubblicato il 20 aprile 2021. Secondo questo rapporto, la paura è diffusa più tra i giovani che tra gli anziani, e quella che colpisce maggiormente riguarda lo stare in casa da soli di notte.
Il fulcro della ricerca è proprio il sentirsi sicuri nelle proprie case, e dai risultati emerge che il 90,9% degli italiani adotta sistemi di sicurezza di varia natura. Di certo molto diffusa è la tecnica del lasciare le luci accese anche quando si esce, per simulare la presenza di qualcuno dentro casa. Grande successo riscuotono anche inferriate, porte blindate (65,7%), videocamere, cani da guardia e casseforti. Del totale poi colpisce la percentuale relativa alla scelta di adottare un sistema d’allarme: il 37% degli italiani, infatti, ha un antifurto per la casa.
Questi dati, però, non vanno analizzati singolarmente. L’incrocio degli stessi infatti dimostra con maggiore forza il bisogno di sicurezza degli italiani. Contro il 9,1% che non adotta alcuna misura, principalmente per difficoltà economiche o mancanza di paura, ben il 57,4% sceglie di combinare tra i due ed i quattro sistemi di sicurezza, ed il 19,3%, pari a 10 milioni di italiani, vive in abitazioni dotate di almeno 5 dispositivi anti-intrusione.
Sono vari i fattori che incidono sulla scelta del dispositivo, che si tratti di un antifurto per la casa, una porta blindata o un cane da guardia. Quest’ultimo, insieme al possesso di un’arma da fuoco, è più diffuso nei piccoli centri. In città invece, soprattutto in quelle grandi, si preferiscono porte blindate, sistemi d’allarme e, spesso, contratti con società di vigilanza privata.
Nel proprio rapporto il Censis sottolinea un’ulteriore differenza, ovvero il gap generato in relazione al reddito ed al patrimonio. Come è facile immaginare, coloro che si ritengono benestanti adottano una maggiore quantità di sistemi di sicurezza. Di questi ben il 59,9% possiede un antifurto per la casa. In relazione a quest’ultimo dato, il Censis paventa il rischio dell’acuirsi, soprattutto in virtù della crisi generata dall’attuale pandemia, delle disuguaglianze tra chi può permettersi i sistemi di sicurezza che ritiene più adatti e chi invece non può farlo.
Affinché tutti possano essere al sicuro nella propria casa, senza distinzioni di reddito, WallMall offre sistemi d’allarme per ogni tasca. Nel nostro store potrai infatti acquistare tutto ciò che ti serve per installare il tuo antifurto per la casa a prezzi contenuti. Ciò di cui noi di WallMall siamo orgogliosi è il riuscire ad offrire prezzi ragionevoli senza mai sacrificare l’efficienza dei nostri dispositivi. Corri a scegliere i sensori, le sirene e tutto ciò di cui hai bisogno nel nostro vasto catalogo e ricorda: con WallMall la tua casa è in buone mani.
Il ladro consiglia…
Vuoi mettere in sicurezza la tua casa e sei alla ricerca di un esperto: a chi rivolgersi? Quale figura è la più competente in materia di furti? Un poliziotto? Un vigilante? O magari un installatore di antifurti? Tutte queste persone sapranno sicuramente darti un consiglio, ma il più esperto di tutti è un altro: il ladro.
Se proprio non riesci a immaginarti in una conversazione con un interlocutore dotato di passamontagna e grimaldello stai pure sereno, qualcuno lo ha fatto al posto tuo. E non uno qualunque, ma addirittura Joseph B. Kuhns, professore dell’Università di Charlotte, in North Carolina.
Ebbene sì, il professore ha pensato di pubblicare uno studio sui furti che ne comprendesse ogni aspetto. Per essere esaustivo, volendo includere elementi come la preparazione del colpo, le motivazioni, i periodi e le tecniche preferite ecc, Kuhns ha ben pensato di lasciar perdere le varie statistiche in circolazione per intervistare direttamente i ladri ospiti degli istituti di detenzione.
Se sei curioso di approfondire e mastichi un po’ di inglese, qui potrai trovare l’intera pubblicazione e divertirti a spulciare. Ma quello che ci interessa farti sapere subito è ciò che concretamente può esserti utile: i migliori modi per difenderti da furti e intrusioni indesiderate.
La parte più interessante delle interviste, infatti, ha fatto emergere quelle che sono le principali motivazioni che spingono i ladri ad abbandonare l’idea del furto o quantomeno a cambiare obiettivo: vediamo insieme quali sono.
Di certo, le cose più temute sono la presenza di inquilini in casa e la vicinanza di istituti militari, come caserme o questure. Al di là delle scene da film in cui si vedono intere famiglie soggiogate dai malviventi, infatti, l’obiettivo reale di questi ultimi è ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Decisamente meglio un bel bottino raccolto velocemente in una casa vuota, rispetto al gestire gli abitanti della casa, che potrebbero in qualche modo minare il successo dell’operazione.
Se la vicinanza della casa agli istituti militari non ha bisogno di spiegazioni, al terzo posto della classifica troviamo i rumori, altrettanto facilmente spiegabili: rumore in casa = proprietari presenti, quindi si torna al via come a Monopoli.
Esaurito il podio, arriviamo al posto più interessante della classifica, ovvero il quarto, temuto dal 46% degli intervistati: l’antifurto. Ebbene sì, i primi posti sono indicativi ma poco utili. Non puoi infatti trasferirti accanto all’aeronautica né rimanere in casa per tutto il resto della tua vita. Però puoi scegliere di installare un buon antifurto per la casa, come quelli che ti propone WallMall. Nel nostro store troverai tutto ciò che ti serve per il tuo sistema d’allarme, dai sensori alla centralina passando per le sirene, fino ad arrivare addirittura alle batterie!
Il resto della classifica è poi molto ricco, comprende vicini, macchine parcheggiate, traffico, cani e telecamere, solo per dirne alcune. Se però il tuo amico a quattro zampe farebbe le feste anche a Jack lo Squartatore, gli impianti di sicurezza WallMall sono ciò che fa per te!
ATTENZIONE ⚠
Nonostante quella del furto notturno sia l’idea più diffusa nell’immaginario collettivo, la ricerca dell’Università del North Carolina mette in luce una realtà diversa: il momento preferito per i furti è costituito dalle ore diurne durante i giorni feriali. Questo perché non soltanto gli inquilini della casa tendono ad uscire, ma lo fanno anche, di solito, in maniera prevedibile (orario lavorativo, necessità di accompagnare i figli a scuola ecc.).
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Il sistema di funzionamento di una caldaia industriale prevede il riscaldamento dell’acqua mediante la combustione di un combustibile, solitamente gas naturale, olio combustibile o carbone. L’acqua viene quindi portata alla temperatura desiderata per generare vapore, che viene utilizzato per alimentare diversi processi industriali, come ad esempio impianti di riscaldamento, distillazione, produzione di energia elettrica e altro.
Il cuore del sistema è costituito dalla caldaia, un grande recipiente metallico dotato di tubi al suo interno, attraverso i quali l’acqua viene fatta circolare. La caldaia è dotata di un sistema di combustione, composto da bruciatori che spruzzano il combustibile in un’apposita camera di combustione, dove avviene la reazione con l’aria.
Il combustibile viene fornito alla caldaia attraverso un tubo di alimentazione, e la quantità di combustibile spruzzato è gestita da un regolatore di flusso. L’aria necessaria per la combustione viene aspirata dall’esterno attraverso un ventilatore e miscelata al combustibile nella camera di combustione. In alcuni casi, viene utilizzato anche un sistema di pre-riscaldamento dell’aria per una migliore efficienza della combustione.
Una volta che la combustione è avvenuta, i fumi di scarico, contenenti anidride carbonica e altri gas di combustione, vengono convogliati attraverso un camino e dispersi in atmosfera.
L’acqua all’interno dei tubi della caldaia viene riscaldata dal calore sviluppato dalla combustione e si trasforma in vapore. Il vapore prodotto viene poi convogliato attraverso un sistema di tubazioni e condotti in direzione dei processi industriali che necessitano di calore.
Per garantire una corretta e sicura operatività, il sistema di caldaia è dotato di un sistema di controllo e sicurezza. Ciò include sensori di temperatura e pressione per monitorare il funzionamento della caldaia e valvole di sicurezza per evitare situazioni di sovra pressione. Inoltre, è presente un sistema di manutenzione periodica per garantire la massima efficienza e sicurezza del sistema.
In situazioni di emergenza o in caso di manutenzione programmata, il sistema di caldaia è dotato di un sistema di emergenza che permette di spegnere la combustione e svuotare la caldaia in modo sicuro.
In termini di grafica, il sistema di caldaia industriale potrebbe essere rappresentato da un diagramma a blocchi in cui si evidenziano le componenti principali: la caldaia, il sistema di combustione, i circuiti di alimentazione dell’acqua e del combustibile, il sistema di convogliamento del vapore e il sistema di controllo e sicurezza. Inoltre, potrebbe essere illustrato il flusso degli elementi all’interno del sistema con una rappresentazione a freccia dal combustibile all’acqua, dal vapore ai processi industriali e dai fumi di scarico all’atmosfera. Una simbologia specifica potrebbe essere utilizzata per identificare le diverse componenti e il loro funzionamento.
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Il sistema di una caldaia industriale è composto da diverse parti e componenti, che lavorano insieme per generare energia termica sotto forma di vapore o acqua calda utilizzata per scopi industriali. I principali punti di un sistema di caldaia industriale sono:
1. Generatore di calore: è la parte della caldaia dove avviene la combustione del combustibile, che può essere gas naturale, olio combustibile, carbone o biomassa. In questa sezione, viene generata l’energia termica necessaria per il funzionamento della caldaia.
2. Scambiatore di calore: è il componente che trasferisce il calore generato dal generatore di calore all’acqua o al vapore presente nel sistema. Questo scambio di calore avviene attraverso delle serpentine di tubi, dove l’acqua o il vapore circolano e sono riscaldati.
3. Sistema di alimentazione dell’acqua: l’acqua necessaria per il funzionamento della caldaia viene fornita tramite un sistema di pompe e tubazioni, che la trasportano verso il serbatoio di stoccaggio all’interno della caldaia.
4. Serbatoio di stoccaggio: è dove viene immagazzinata l’acqua prima di essere portata al generatore di calore. In questo serbatoio, l’acqua viene mantenuta a una certa temperatura per essere poi convertita in vapore.
5. Valvole di controllo: sono presenti nel sistema per regolare il flusso di acqua e/o vapore all’interno della caldaia. Queste valvole hanno il compito di mantenere costante la pressione e la temperatura all’interno della caldaia, per garantire un funzionamento sicuro ed efficiente.
6. Bruciatore: il bruciatore è un’altra parte fondamentale della caldaia, poiché è qui che avviene la combustione del combustibile. Una delle funzioni più importanti del bruciatore è quella di regolare l’apporto di combustibile in base alla richiesta di calore del sistema.
7. Sistema di controllo e sicurezza: consiste in una serie di sensori e dispositivi di sicurezza che monitorano e regolano il funzionamento della caldaia. Questi dispositivi sono progettati per prevenire eventuali malfunzionamenti o situazioni di emergenza, come la bassa pressione o il surriscaldamento.
8. Fumi di scarico: dopo che il vapore o l’acqua calda sono stati utilizzati per i processi industriali, i fumi di scarico vengono espulsi dalla caldaia attraverso un camino o un sistema di scarico.
In sintesi, il sistema di una caldaia industriale è progettato per produrre e fornire energia termica in modo efficiente e sicuro ai processi industriali che richiedono calore. È importante che tutti i componenti siano ben mantenuti e che il sistema sia correttamente gestito e controllato per garantire un funzionamento ottimale e sicuro.
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Una caldaia industriale è un particolare impianto utilizzato per produrre vapore o acqua calda ad alta temperatura per scopi industriali. I suoi principali punti di funzionamento sono i seguenti:
1. Alimentazione del combustibile: la caldaia industriale è alimentata da uno o più tipi di combustibili, come gasolio, gas naturale, carbone o biomassa. Il combustibile viene immesso nel
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Una caldaia industriale è un sistema di produzione di vapore